Saranno incentivati solo i nuovi impianti con potenza superiore a 1 KW che non prevedono il consumo di suolo e andrà dimostrata, tramite asseverazione, la continuità dell’attività di coltivazione o di zootecnia
Incentivare la produzione di energia elettrica mantenendo le coltivazioni e l’allevamento.
È quanto si propone di fare il bonus per l’agrivoltaico le cui domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del 4 giugno 2024 e fino alle ore 12 del 2 settembre 2024.
A disposizione di imprenditori e imprese agricole (con un volume d’affari superiore ai 7.000 euro annui) ci sono 1,1 miliardi di euro previsti dal PNRR che saranno distribuiti sotto forma di contributi in conto capitale per l’installazione di nuovi impianti.
Possono fare domanda anche le cooperative, i consorzi costituiti tra due o più imprenditori e/o società e le associazioni temporanee di imprese.
Sul sito del GSE (Gestore servizi elettrici) sono state pubblicate le regole operative per richiedere gli incentivi con l’obiettivo di realizzare almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti entro il 2026.
Agevolazioni solo per impianti senza consumo di suolo
Il bonus agrivoltaico non riguarda genericamente l’installazione di impianti fotovoltaici ma, come prevede il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 22 dicembre 2023, n. 436 la realizzazione di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale in attuazione dell’articolo 14, comma 1, lettera c) del Decreto Legislativo n. 199 del 2021, e in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel seguito PNRR.
In altre parole sono esclusi gli impianti che prevedono il consumo di suolo per l’installazione dei pannelli, oppure meramente la sostituzione della produzione agricola con quella di energia.
Saranno agevolati, pertanto, sono gli impianti che prevedono soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, in modo da conciliare la produzione agricola con quella energetica.
Inoltre per beneficiare dell’incentivo gli impianti di produzione di energia elettrica dovranno essere di nuova costruzione e con una potenza superiore a 1 kW.
La superficie minima destinata all’attività agricola dovrà risultare pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico mentre l’altezza minima dei moduli fotovoltaici da terra dipenderà dal tipo di attività: almeno 1,3 metri in caso di attività zootecnica sufficienti per far transitare il bestiame e almeno 2,1 metri in caso di coltivazioni per consentire l’utilizzo di macchinari.
Entità dell’incentivo
ll bonus è costituito da un contributo in conto capitale pari al 40% dei costi sostenuti per la realizzazione dei nuovi impianti, compresi i costi per il sistema di monitoraggio e per l’installazione di sistemi di accumulo.
Il GSE riconosce inoltre una tariffa incentivante per la produzione di energia elettrica netta immessa in rete, variabile in base alla dimensione dell’impianto.
Assieme alla domanda, è necessario dimostrare la produzione di energia elettrica integrata con le attività agricole: è quindi richiesta una relazione asseverata, redatta da un agronomo qualificato o da un centro di assistenza agricola, che attesti il proseguimento delle attività di coltivazione o di zootecnia nel contesto del sistema agrivoltaico.
Fonte: https://www.buildnews.it
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